Stretto intreccio tra cinema e fotografia
"Fotografia, foto-grafia, significa scrivere con la luce. La fotografia, il cinema, conferiscono una specie di immortalità, una preminenza alle immagini e non alla vita reale."
HERBERT MARSHALL MCLUHAN

Nel cinema la fotografia è uno dei tanti elementi essenziali per la buona riuscita di un film. La luce cupa, vivida, vivace, calda, fredda, naturale, artificiale, qualsiasi essa sia rappresenta tutto ciò che definisce un'immagine e determina in parte il reale successo di una produzione cinematografica. Basterebbe pensare alle espressioni dei protagonisti che vengono modellate e rese vive dalle inquadrature e dal gioco di luci messo in atto, così da renderle maggiormente espressive e d'impatto.
Oggi i set fotografici, sembrano dei veri e propri set cinematografici, esiste la figura del light designer, set designer, prop stylist.
Non a casa grandi registi come Hitchcok, Kubrick, Godard, Antonioni, Bergman, sono una continua fonte di ispirazione per i fotografi.
La differenza tra immagine fissa e in movimento è enorme in termini di percezione, emozione e concetto, ma i due linguaggi per decenni si sono contagiati l'uno con l'altro, creando stimoli per il lavoro dei fotografi e ispirazioni per l'attività dei registi. E quando, ai giorni nostri, il mondo della pellicola sembra ridursi sempre di più a un grande business, ecco che la fotografia imprime la memoria e ci ricorda che il cinema è e dovrebbe essere, prima di tutto, un'arte (La Repubblica, 2016).
